Gioco, Regione Friuli apre il dibattito in aula sulla legge del 2014

Rivalutazione delle norme in vigore in Friuli Venezia Giulia con ricerca di equilibrio tra la sostenibilità di certi pubblici esercizi e i la prevenzione dei rischi.

 

“Contemperare l’aspetto economico, dal momento che numerosi pubblici esercizi senza il ‘gioco’ sarebbero fuori mercato”. Questa inevitabilmente la sfida alla base di una rivalutazione delle norme in materia. A sottolinearlo in questo caso è il consigliere Pd Diego Moretti che siede ai banchi del consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia. Proprio lì si è aperto il dibattito sulla legge in vigore su prevenzione, trattamento e contrasto della dipendenza da gioco d’azzardo. Un sistema che evidentemente non convince del tutto nella sua efficacia come ha evidenziato Roberto Novelli (Fi).

Fra dati sulla raccolta e la spesa procapite nel trend degli ultimi anni, col riferimento di Serena Pellegrino di Avs alle entrate nelle casse dello Stato che servono a finanziare attività a beneficio della salute dei cittadini, Laura Fasiolo (Pd) ha voluto sottolineare “l’importanza centrale della prevenzione nelle scuole, alle quali servirebbero figure professionalmente qualificate come psicologi e psicopedagogisti”.

In tutto sarebbero 600 gli utenti a carico dei servizi sanitari regionali per il trattamento del disturbo da gioco d’azzardo. Furio Honsell (di Open Sinistra Fvg) nel corso del dibattito ha invocato la cancellazione delle deroghe relative ai contributi agli esercizi che non hanno dismesso le “macchinette”. Carlo Bolzonello (Fedriga presidente), nella sua relazione segnala che solo sette municipi si sono attivati seriamente con politiche anti-slot”.

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