Gioco pubblico, al Forum Acadi la road map del sistema confederale

Al Forum Acadi 2025, nella sede romana di Confcommercio, si è tenuto il confronto tra le categorie del sistema confederale sullo sviluppo (e la tutela) del settore del gioco pubblico.

Anche quest’anno il Forum Acadi, l’associazione dei concessionari, ha riunito in Confcommercio le rappresentanze delle filiere del comparto del gioco pubblico che agiscono in ambito confederale. “Siamo alla nuova edizione del Bilancio di Sostenibilità, un documento unico nel suo genere perché riferito non a un’azienda singola ma a un intero comparto – ha commentato il presidente Acadi Geronimo Cardia -. Dalla lettura del documento, che tra l’altro segue un severo percorso per giungere all’asseverazione, emergono la natura strategica del settore per il Paese, 20,8 miliardi di valore aggiunto complessivo, 1,1% del Pil, 11,6 miliardi di gettito erariale specifico, 150mila lavoratori, migliaia di aziende, come la fitta rete di adempimenti di compliance in cui è impegnato. Questi sono i punti fermi della reputazione del settore”.

Oggi occorre – prosegue Cardia – certamente monitorare con sempre più attenzione l’iter del riordino del fisico e del riequilibrio dei parametri, “che tenga al centro l’offerta generalista con quella specializzata del territori, superando ogni forma di distanze e orari per gli apparecchi che non hanno dato i risultati attesi, escludendo la sovrapposizione di un criterio di distanze tra punti, puntando sulla tecnologia dei prodotti safe e del registro di autoesclusione per gli apparecchi per una tutela effettiva e sostenibile della salute, assegnando un contributo rilevante agli enti de territorio senza aumenti di tassazione per apparecchi. In proposito, visto il tempo che sta passando, va monitorata altresì la permanenza della reale volontà politica di procedere”.

Ma ci sono altri aspetti da considerare: “Serve una ‘riforma ponte’ di riequilibrio per gli apparecchi di preu, payout e parametri gestibili senza la procedura delle regole tecniche che richiederebbe troppo tempo. Occorre anticipare gli effetti del riequilibrio tra prodotti e canali così misurando meglio la componente dell’intrattenimento, per la tutela dell’utente, stabilizzando il gettito erariale, invertendo la rotta negativa registrata da anni, salvaguardando i livelli di presidio di legalità dei territori così come i livelli occupazionali raggiunti, anticipando gli effetti di stabilizzazione del riordino ai punti che gestiscono gli apparecchi che sono i più numerosi. La necessità e l’urgenza di queste misure sono sotto gli occhi dell’opinione pubblica, delle istituzioni e della politica”, conclude il presidente.

Zamparelli (Sts): “Il riordino dovrà mettere al centro la rete fisica”

Il primo capitolo del riordino si e già compiuto, lo scorso anno, con il decreto legislativo sul gioco a distanza e sui punti vendita ricariche. “Ora, pero, siamo di fronte alla vera sfida: il riordino del gioco fisico. La questione e senz’altro piu complessa, perché intreccia il tema della salute dei cittadini con quello della sostenibilità delle imprese e della certezza per i lavoratori”, commenta Emilio Zamparelli, presidente Sts Fit-Confcommercio.

“Noi tabaccai ricevitori abbiamo le idee chiare: il legislatore deve affidare la gestione e la raccolta del gioco a reti di gioco professionali e qualificate, che garantiscano affidabilita, sicurezza e rispetto delle regole. La storia del nostro settore lo conferma: quando lo Stato ha affidato a reti organizzate e controllate i giochi sono emersi dalla clandestinità e sono diventati strumenti legali, sicuri e produttivi per l’erario. Laddove, invece, e mancata la regolamentazione, o lo Stato ha deciso di indietreggiare, hanno prosperato criminalità e illegalità.

Non possiamo fingere che l’attuale stato della rete fisica sia roseo e rassicurante. La guerra ingaggiata da Regioni ed enti locali al gioco, del resto, e una guerra alla rete fisica; così la desertificazione delle sale e la riduzione dei punti di raccolta, unite all’inarrestabile concorrenza dell’online, stanno indebolendo l’intero comparto”, prosegue.

Eppure la rete fisica, ricorda Zamparelli, continua a garantire ogni anno un contributo costante all’erario, anche nei momenti più difficili: “La prospettiva, in estrema sintesi, è davvero delicata: le riflessioni devono essere lucide, concrete e capaci di guardare oltre le contrapposizioni ideologiche che hanno troppo a lungo avvelenato il dibattito. Oggi disponiamo di strumenti tecnologici che consentono di conoscere in dettaglio i comportamenti dei giocatori: quando, quanto, come e dove si gioca. Una profilazione che consente di comprendere i gusti del cliente e personalizzare l’offerta ma che mostra il fianco a molteplici problemi: da un lato la tutela della riservatezza del cittadino, dall’altro la necessita che queste informazioni non vengano utilizzate in maniera impropria o distorta. Se il legislatore promuove strumenti come l’autoesclusione o i limiti di spesa, nel contempo deve anche definire regole chiare sull’utilizzo dei dati raccolti”.

Quello della privacy, insomma, è un campo sensibile, che interessa da vicino sia l’Autorita Garante della Privacy sia i concessionari e gli operatori qualificati. “Un secondo nodo riguarda il divieto di pubblicità che, com’e noto, è scattato nel 2018 per opera del decreto Dignità. Se e vero che tale divieto riguarda tutti i canali di offerta, e tuttavia inevitabile riconoscere che a farne le spese e stato soprattutto il gioco fisico, a partire da quelle tipologie di gioco a basso impatto per la salute dei cittadini, tipici delle ricevitorie. Difatti, negli anni abbiamo assistito al dilagare su social e canali non regolamentati di soluzioni alternative che promuovono giochi ben piu problematici dal punto di vista della ludopatia. La contraddizione è evidente: mentre si mettono al bando spot e promozioni delle reti legali e qualificate, si lascia campo libero a forme di comunicazione opache, che sfuggono a ogni controllo. Per tale motivo, a distanza di sette anni dalla sua introduzione, è arrivato il momento di ripensare il divieto assoluto di pubblicità. In questo contesto, il nostro appello è chiaro: il riordino dovrà mettere al centro la rete fisica, perché essa rappresenta non solo il canale di raccolta più affidabile, ma anche quello che garantisce professionalità, sicurezza e legalità per i giocatori”.

Perla (Sapar): “Rendere gli apparecchi più attrattivi”

Relativamente al comparto degli apparecchi si deve partire da alcuni elementi di base che sono sotto gli occhi di tutti, avvisa Patrizio Perla, vice presidente Sapar: “In base ai dati dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli dal 2019 al 2024 si e verificata una riduzione della raccolta per gli apparecchi di cui agli art.110 comma 6 lett. A e B del Tulps di circa il 30% nel periodo 2019-2024 e, nello stesso periodo, a una perdita di gettito erariale di circa 1.4 miliardi di euro che significa che oggi il settore degli apparecchi contribuisce per circa il 50% alle entrate erariali del settore mentre per anni il suo contributo si e attestato sul 55/60%, arrivando al 60% proprio nel 2019. Da questo punto di vista bisogna quindi superare a nostro avviso il luogo comune secondo il quale l’avanzata del gioco online è stata dovuta solo alla pandemia da Covid 19 in quanto in base ai dati di cui sopra e invece evidente che c‘e un problema riguardante gli apparecchi che persiste anche dopo la fine della pandemia”.

Nella logica della tutela del giocatore e della tenuta della filiera, “occorre assolutamente quindi cercare di rendere gli apparecchi più attrattivi innanzitutto prevedendo un aumento del payout rispetto all’attuale percentuale del 65% oltre ad altre misure di carattere tecnico che vadano ad incidere sulla componente di intrattenimento da rendere assolutamente piu presente. Una volta inquadrata in tal modo una nuova tipologia di apparecchio in cui l’intrattenimento sia centrale si potrebbe pensare anche all’aumento della vincita massima a partita.

Ovviamente l’innalzamento del payout dovrebbe essere controbilanciata da un contestuale abbassamento del preu al fine di renderla sostenibile per le imprese tenuto conto che la maggiore attrattività degli apparecchi determinerebbe comunque un aumento della raccolta. La necessita di rilancio degli apparecchi emerge ancor più in maniera lampante dai dati Adm relativi alle fasce d’eta dei conti di gioco online che vedono la fascia 18-24 anni come la maggiore per conti aperti il che vuol dire che le attuali Awp sono sempre meno attrattive per le nuove generazioni anche nel confronto con altre tipologie di gioco”.

Cangianelli (Egp Fipe): “Responsabilità da parte della politica”

“Il gioco illegale sta rialzando la testa in molte forme, questa parte si somma alla tassazione non più aggiornata che rappresenta una sorta di analisi del sangue con parametri non corretti – chiosa Emmanuele Cangianelli, presidente Egp Fipe -. Il settore degli apparecchi che porta in negativo le entrate dello Stato nel 2024 e nel primo semestre 2025 è il primo degli indicatori. Ci sono soluzioni nel tavolo, ma manca l’assunzione di responsabilità da parte della politica a introdurre queste soluzioni. Nell’immediato servono interventi sugli apparecchi e nel 2026 ci attendiamo il completamento del mitico riordino anche con interventi di carattere tecnologico. È il momento di assunzione di responsabilità da parte della politica, facciamo un appello al governo, ai presidenti delle Regioni e ai parlamentari, le nostre proposte si basano sul principio fondante della posizione di Confcommercio: stesso mercato, stesse regole”.

“Va definito un gettito erariale sostenibile, generato da un sistema non solo legale, ma anche rafforzato per minimizzare il gioco compulsivo e minorile. L’incertezza di una visione complessiva e la demagogia politica hanno finora ostacolato i progressi: tuttavia se tutti quanti interagiscono sulle regole di questo mercato si faranno guidare da principi etici solidi, non solo da semplici moralismi, sarà concretamente possibile tutelare i numerosi interessi collettivi ‘in gioco’ in tempi ragionevoli, garantendo canalizzazione della domanda nella legalità e, con essa, concreta tutela dei consumatori, della sicurezza pubblica e di un solido e continuo contributo ai bilanci pubblici”.