Cavalli fermi ai box, protesta la British Horseracing Authority contro aumento tasse su scommesse ippiche: «A rischio migliaia di lavoratori»
Uniformare l’aliquota fiscale sulle scommesse ippiche online a quella dei giochi d’azzardo digitali. Questa l’iniziativa alla quale sta lavorando il governo britannico, suscitando le preoccupazioni e la clamorosa reazione della British horseracing authority (Bha). L’ippica si ferma, i cavalli restano fermi ai box: è sciopero.
L’aumento del 6% sulla tassazione del caso, secondo il settore avrebbe conseguenze devastanti su quello che è il secondo sport in Gran Bretagna per numero di spettatori e che garantisce 85.000 posti di lavoro attirando quasi 5 milioni di presenze all’anno. A darne notizia i portali specializzati e sportivi che sottolineano come sia la prima volta nella storia moderna che le corse britanniche si fermano volontariamente. In terra britannica le corse si tengono 363 giorni all’anno e, finora, le uniche interruzioni erano state dovute a maltempo, epidemie equine o emergenze nazionali come il Covid.
Un’analisi economica commissionata dalla Bha ha calcolato che l’aumento dal 15% al 21% della tassa sulle scommesse ippiche online comporterebbe perdite per 330 milioni di sterline in cinque anni e metterebbe a rischio oltre 2.700 posti di lavoro già dal primo anno.