All’ippodromo di Cesena il convegno ‘Legalità ed etica nel mondo dell’ippica. Analisi e proposte’ organizzato dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari.
Un luogo iconico per il convegno ‘Legalità ed etica nel mondo dell’ippica. Analisi e proposte’: l’ippodromo di Cesena, dove Jacopo Morrone, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari, è tornato sul fenomeno delle corse clandestine dei cavalli in alcune regioni italiane, “con il connesso giro d’affari determinato dalle scommesse illegali e con le attività criminali odiose e lucrative perpetrate ai danni degli animali”.
“La Commissione parlamentare, in questa legislatura, si occupa non solo di attività illecite nel ciclo dei rifiuti – ha proseguito Morrone – ma anche di altri illeciti ambientali collegati sia al settore agricolo e agroalimentare, sia al fenomeno delle cosiddette ‘zoomafie’ e alla verifica della corretta applicazione del Titolo IX bis del Codice Penale in merito ai delitti contro gli animali. Nell’ambito di questo specifico filone di inchiesta abbiamo presentato in Prefettura a Catania, lo scorso 24 luglio, una prima relazione sulle corse clandestine di cavalli, esito di un’analisi della situazione esistente in particolare nell’area catanese attraverso audizioni, missioni in loco e acquisizione di documentazione. Ringrazio quindi in modo particolare Hippogroup cesenate per averci accolti e per aver condiviso le motivazioni del nostro impegno di accendere un faro sul fenomeno delle corse clandestine dei cavalli per definire le possibili direttrici di intervento in modo da rafforzare ulteriormente l’azione dello Stato, non solo sul piano repressivo ma anche su quello della prevenzione, dell’educazione al rispetto degli animali e della promozione di alternative sostenibili allo sfruttamento”.
Morrone ha parlato anche della macellazione clandestina dei cavalli che non raggiungono le aspettative dei proprietari. “Il mancato rispetto di qualsiasi regola igienico-sanitaria per la macellazione – ha chiarito – introduce nella filiera alimentare carni di cui non si conoscono la provenienza e gli eventuali farmaci somministrati all’animale potenzialmente dannosi per l’uomo”.