Addio a Emilio Fede, una vita d’azzardo tra il giornalismo tv e i Casinò

Per l’ex direttore del Tg4 Emilio Fede, morto a 94 anni, la vita era un gioco: ogni scelta una scommessa

Per i suoi tempi un innovatore, apripista della tv del dolore, con la tragedia di Alfredino Rampi, il bimbo di sei anni morto dopo la caduta in un pozzo, raccontata ora per ora in diretta. Un modo destinato a cambiare per sempre la televisione. Evidentemente, la sua, una scommessa vincente, un asso nella manica giocato al momento giusto. E la metafora, per ricordare il giornalista ex direttore del Tg4 e ancora prima del Tg1 prima, non è casuale. Emilio Fede, morto a 94 anni, era un amante dei casinò e assiduo frequentatore.

Montecarlo, Saint Vincent, Campione. Ha giocato ovunque, talvolta rendendo note anche vincite importanti. Tuttavia il casinò si è rivelato croce e delizia. Fede fu coinvolto in un’inchiesta per una bisca clandestina che ebbe risvolti anche nella professione nonostante la finale assoluzione. Secondo quanto riportano alcuni media del Ticino, il giornalista guadagnò molto nel suo lavoro ma la vita nei casinò pare abbia avuto il suo prezzo.

Privé – La vita è un gioco, tanto per dare l’idea del personaggio, è il titolo di uno dei suoi libri; lì paragona la vita reale a quella nei casinò: ogni scelta è una scommessa, anche quando ci si illude di andare sul sicuro. Di più: il confine fra successo e rovina, anche limitandosi alla televisione, è sottilissimo. Meglio quindi rischiare, alla fine è lo stesso ma almeno si è protagonisti della propria vita.