Ultime settimane di campagna elettorale in Valle d’Aosta, l’analista di gaming Mauro Natta si sofferma sulle future scelte in merito alla gestione del Casinò di Saint Vincent.
di Mauro Natta
Il 10 agosto si è votato per il referendum confermativo sulla legge elettorale regionale; il 28 settembre si voterà per l’elezione del Consiglio regionale della Valle d’Aosta e per il Comune di Aosta.
La carne al fuoco è tanta e, a seconda del punto di vista sull’utilità in previsione del raggiungimento del beneficio per i più, gli argomenti che si affacciano sembrano numerosi e, nell’intento che li ispira, degni di nota.
Non rimane altro che restare in attesa che ciò si verifichi, che le motivazioni a favore dell’una o dell’altra soluzione presentata per risolvere la problematica siano comprensibili dai più e non solo per gli esperti del settore troppo spesso chiamati ad illustrare la situazione.
Numerose sono le problematiche che la presente legislatura ha lasciato da affrontare, differenti sono la natura ed il contesto, molti o non ancora sufficienti gli studi specifici commissionati onde agevolare le soluzioni.
Prevedere un lavoro intenso, dopo che saranno eletti il presidente del consiglio, la giunta e il relativo presidente e i consiglieri, non è né difficile né complicato, se dalla prossima tornata elettorale scaturirà una maggioranza numerica e di intenzioni programmatiche consistenti.
Che la politica, parlando delle scelte, sia frutto di compromessi non è una novità; se le coalizioni nascono su programmi chiari certe pratiche saranno meno presenti ed il lavoro non può che avvalersene in celerità e chiarezza che, se non vado errato, sono le qualità che il corpo elettorale gradisce maggiormente.
Ascoltare discorsi su favori grandi o piccoli, di piccole mance o altro post elettorale non fa piacere ad alcuno, inculcare dubbi o la possibilità di situazioni poco chiare non è assolutamente la via da seguire, continuare con forse, non si può sapere ecc., non agevola l’operato di chi lavora per l’interesse generale.
Personalmente mi interessa la scelta e su quali basi sarà individuata per il futuro gestionale relativo alla gestione del complesso alberghiero Grand Hotel Billia di Saint Vincent e della casa da gioco.
Come ho rilevato circa un anno or sono la disponibilità di una struttura di lusso potrà essere, a ragione, considerato un punto di forza unitamente al turismo che, da sempre, è una caratteristica essenziale sul prodotto interno lordo della Regione.
In un momento come l’attuale di incertezza e, conseguentemente, di confusione reddituale non si potrebbe ignorare la concorrenza dell’online e della possibilità che la debolezza temporanea del franco svizzero sia un altra occasione non senza aver considerato attentamente il bacino di utenza solito anche alla luce dell’accennata situazione.
La maggiore rilevanza, che a mio avviso potrebbe riservare una tendenza a posticipare la scelta in discorso, è la incertezza dovuta alla valutazione economica futura che trovo nel comportamento delle decisioni di politica economica negli Usa.
Quello indicato, la quasi incapacità di valutare il futuro prossimo e la situazione economica imprevedibile, potrebbe costituire la motivazione a supporto della non scelta da parte della proprietà e della difficoltà, sollevabili dall’eventuale gestore privato, di valutare la convenienza e le possibilità esistenti e prevedibili.
Ritengo che per vedere una attendibile situazione destinata a non mutare a seconda del vento si debba attendere non poco. È questa una possibile causa del non procedere come, forse, pareva logico dagli studi commissionati.
Nell’attesa di vederci più chiaro in vista di un contratto che, a mio avviso, non potrebbe prevedere una scadenza a breve, aspettiamo di ascoltare le idee vecchie e nuove e le motivazioni a conforto.
foto di Arnaud Jaegers su Unsplash






